LAGO VOSTOK

LAGO VOSTOK

 

Il lago Vostok è il più grande degli oltre 70 laghi subglaciali che si trovano sotto la calotta di ghiaccio dell'Antartide. Si trova in profondità nell'area glaciale vicino alla base russa Vostok, nell'Antartide orientale, ed è un lago di acqua dolce.

Il 5 febbraio 2012, un team di scienziati russi ha affermato di aver raggiunto la profondità di circa 3.768 m (12.400 ft) e di aver trafitto lo scudo di ghiaccio che sovrasta il lago. Il team russo progetta di inviare un robot nel lago per raccogliere campioni di acqua e sedimenti dal fondo.[1]

SCOPERTA

Il Lago fu scoperto dal geografo russo Andreji Kapitsa durante una serie di spedizioni scientifiche sovietiche che si tennero fra il1959 e il 1964 e che previdero l'uso di sondaggi sismici e l'analisi delle relative onde sismiche così prodotte. L'esistenza fu confermata nel corso degli anni grazie alla combinazione di diversi dati, tra cui misurazioni radar che penetrarono nel ghiaccio profondo e misurazioni batimetriche radar dallo spazio, mentre l'esatta grandezza fu determinata solo nel 1996 grazie al lavoro di scienziati russi e britannici che integrarono una varietà di dati. A causa della sua posizione al di sotto del ghiaccio si tratta del lago più intatto e più antico della terra: le sue acque ed il suo microambiente hanno probabilmente milioni di anni di età. Poiché il lago, a causa della sua temperatura media di −3 °C, superiore alla temperatura di fusione del ghiaccio alle pressioni a cui si trova il lago, non è completamente ghiacciato, è oggetto di ricerche attuali.

RICERCHE

Nel 1974 dei ricercatori russi raggiunsero la Stazione Vostok, il luogo più freddo conosciuto della terra (−89,4 °C, circa −150 °C percepita) per finalità di ricerca della storia climatica terrestre. Nel 1990 si iniziò il prelevamento di carote di ghiaccio per fini di ricerca climatologica da parte di basi russefrancesi e americane. Come si poté constatare in seguito, le trivellazioni si trovano direttamente sul lago Vostok. La trivellazione venne portata avanti e bloccata solo nel 1999, a 150 m di distanza dal lago, in seguito ad alcuni accordi internazionali, per evitare una contaminazione del lago. Questo dipende soprattutto dal fatto che vennero usati cherosene e freon per tenere aperto il buco di trivellazione. Dall'analisi delle carote di trivellazione si poté constatare tuttavia che gli ultimi 60 m non sono più costituiti da ghiaccio di calotta, ma da acqua lacustre ghiacciata. La maggior parte dei rilievi svolti finora sul lago Vostok derivano da questa trivellazione.

Nel gennaio 2006 i due ricercatori di geofisica della Columbia University Robin Bell e Michael Studinger, annunciarono su Geophysical Research Letters la scoperta di altri due laghi sotto la calotta di ghiaccio antartica; denominati "Lago 90 Gradi Est" e "Sovetskaja".

Si pensa, inoltre, che i laghi antartici possano essere connessi da una rete di fiumi subglaciali. Sempre nel 2006 i glaciologi Duncan Wingham (University CollegeLondra) e Martin Siegert (Università di Bristol, oggi Università di Edimburgo) pubblicarono sulla rivista Nature l'ipotesi che molti dei laghi subglaciali antartici siano, almeno temporaneamente, interconnessi. A causa delle variazioni di pressione dell'acqua nei singoli laghi, si possono improvvisamente formare fiumi subglaciali che muovono grosse massa d'acqua attraverso il ghiaccio.

Per provare l'eventuale esistenza di forme di vita nelle acque del lago Vostok senza il rischio di contaminazioni esterne, il Jet Propulsion Laboratory ha studiato un progetto che prevede l'uso di una prima sonda (chiamata cryobot) che avrebbe il compito di penetrare nella calotta ghiacciata in corrispondenza del lago sciogliendone il ghiaccio soprastante. La sonda sarebbe collegata alla superficie mediante un cavo per le trasmissioni e l'alimentazione. All'interno di essa troverebbe posto un piccolo sommergibile (chiamato hydrobot) che verrebbe rilasciato non appena il cryobot avrebbe raggiunto il lago. L'hydrobot, a questo punto, navigherebbe nel lago per studiarlo mediante una telecamera ed altri strumenti.

LAGO CARATTERISTICHE
Dati (i dati in letteratura variano)
Posizione 77°S 105°E
Lunghezza 250 km
Ampiezza 40 − 50 km
Profondità (sotto il ghiaccio) 3 700 − 4 100 m
Profondità (del bacino lacustre) 400 − 1 000 m
Superficie 15 690 k
Volume d'acqua 5 400 k
Temperatura −3 °C

Il lago sembra comporsi da due bacini separati, divisi da un crinale di roccia. Questa conformazione porta a supporre che la composizione chimica e biologica dei due ecosistemipossa essere diversa.

Il lago Vostok è un ambiente estremamente oligotrofico (cioè povero di sostanze nutritive) le cui acque sono supersature di ossigeno, con livelli 50 volte superiori a quelli che solitamente vi sono nei normali laghi d'acqua dolce superficiali. La ragione di questa elevata concentrazione di ossigeno potrebbe essere dovuta alla calotta ghiacciata presente sopra il lago che, sciogliendosi, rilascerebbe nel lago ossigeno ed altri gas. Questi gas verrebbero poi intrappolati in una struttura di tipo clatrato idrato. In questo tipo di strutture molecolari il gas è racchiuso da una "gabbia" di ghiaccio e ha l'aspetto di neve compatta.

A causa delle alte pressioni, se l'acqua del lago fosse fatta defluire attraverso la copertura di ghiaccio (per esempio mediante una perforazione), potrebbe fuoriuscire con estrema violenza e, se non debitamente contenuta, potrebbe esporre il lago ed il suo microambiente a rischi di contaminazioni esterne.

IPOTESI DI VITA NEL LAGO

Nessun lago sulla Terra ha la concentrazione di ossigeno del lago Vostok. Qualunque organismo eventualmente presente nel lago dovrebbe essere in grado di sopravvivere a questa condizione di "avvelenamento da ossigeno". Alcuni hanno speculato sul fatto che questi organismi potrebbero aver sviluppato particolari adattamenti, come un'elevata concentrazione di enzimi protettivi, in modo da sopravvivere in queste condizioni estreme.

Date le somiglianze che esistono tra il lago Vostok e l'oceano d'acqua presente sotto la crosta ghiacciata di Europa (un satellite di Giove), un'eventuale scoperta di forme di vita nel lago potrebbe rafforzare l'ipotesi dell'esistenza di vita extraterrestre anche su Europa.

Nell'aprile del 2005, ricercatori giapponesi, russi e tedeschi hanno scoperto che il lago è soggetto a maree. A seconda della posizione del Sole e della Luna la superficie del lago si alza di 1 o 2 cm. I ricercatori ritengono che le fluttuazioni del livello dell'acqua funzionino come una sorta di pompa che genera una circolazione d'acqua, considerata necessaria per la presenza di eventuali microorganismi.