USI DELLA MARJUANA NUOVE SCOPERTE
09.07.2013 13:21
Pochi argomenti sono così controversi quanto quello che riguarda la marijuana o cannabis usata come farmaco, per i suoi riconosciuti principi attivi, e non già come sostanza psicoattiva, ossia una droga. Sebbene il suo uso e il possesso siano illegali nella maggiore parte dei paesi, Italia compresa, sono ormai decine di migliaia le persone che in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in altre parti del mondo la usano in virtù delle sue qualità terapeutiche. Malati di aids, di sclerosi multipla, di cancro e di una varietà di malattie debilitanti cercano sollievo nella marijuana. "La si è demonizzata, spesso ignorando o distorcendo i dati scientifici raccolti solo a scopo di propaganda. Da decenni la ricerca esplora il possibile valore terapeutico delle numerose sostanze chimiche della cannabis e i risultati sono noti. Si sa in dettaglio come agisce e quali possono essere gli effetti nocivi nel lungo termine" scrive il neurofarmacologo inglese Leslie Iversen nel suo saggio The science of manjuana. "Come neuroscienziato" continua Iversen "che cerca di capire come la cannabis agisca sul cervello, sono esasperato dal modo in cui fautori e oppositori usano e abusano della scienza per difendere le loro posizioni, senza badare ai progressi fatti negli ultimi anni. Si è visto, per esempio, che l'organismo possiede un suo sistema endogeno cannabinoide, con recettori sia nei neuroni sia nelle cellule immunitarie. E' una scoperta importante quanto quella fatta negli anni 70 di sostanze naturali nel cervello simili alla morfina, le endorfine".