TORINO UNA CITTA' MAGICA

25.08.2012 16:37

Torino: città "magica". Sospesa tra mito a realtà, si può considerare il centro dell'occulto.

In molte delle sue piazze sono successi fatti a carattere esoterico e sono tanti a poter raccontare di fenomeni inspiegabili e di eventi soprannaturali accaduti nei diversi angoli della città.

Secondo alcune teorie, a dare inizio alla storia di Torino non sarebbero stati i Romani, ma addirittura Fetonte, cioè l'ignoto faraone Pheton, figlio della dea Iside, che avrebbe eretto il suo tempio per il dio Api, il dio-Toro, proprio all'incrocio tra due fiumi, cioè la Dora e il Po che hanno realmente un ruolo centrale nella vita e nei trascorsi della città e che, secondo gli esoteristi, pare ne influenzino le sorti.

Torino, inoltre, sarebbe il vertice di due triangoli molto particolari: il primo, di magia bianca, la unirebbe a Praga e a Lione mentre il secondo, di magia nera, la legherebbe a Londra e a San Francisco. Geometria e geografia si uniscono, quindi, in una sorta di ragnatela esoterica. La stessa pianta romana della città prevede le quattro porte d'ingresso erette in direzione dei quattro punti cardinali e il tutto è posto in coincidenza con il 45° parallelo, che ha come riferimento l'obelisco che domina Piazza Statuto.

I luoghi del mistero

Piazza Statuto:  centro "nero" della città Pare sia sorta sopra una necropoli romana, una città dei morti del passato è stata per centinaia d'anni il luogo dove avvenivano le esecuzioni capitali. D'altra parte Torino ha diversi centri "bianchi" La Fontana del Tritone, che si trova nei Giardini Reali a piazza Castello, seguita dal Duomo dove è custodita la Sacra Sindone. Altro luogo a forti valenze positive è la chiesa della Gran Madre, così benevola nei confronti della città che tra le statue che si trovano davanti al suo ingresso si dice ci sia la chiave per trovare il Graal. Che, si troverebbe proprio a Torino e che, con la Sacra Sindone, darebbe vita ad un asse positivo capace di proteggere la città. Ma non è solo sotto le stelle che si agita il mondo esoterico. Il centro cittadino, infatti, vanta una serie di gallerie sotterranee, sia naturali che artificiali. La loro vita è stata intensa fin dall'antichità ed hanno ospitato riti magici, procedimenti segreti tanto da meritarsi il nome di "grotte alchemiche". Qui confluiscono due triangoli immaginari, uno di magia bianca (Torino, Lione e Praga) e uno di magia nera (Torino, Londra e San Francisco). Un’antica leggenda, riportata da Emanuele Thesauro nel 1679, desunta a sua volta da un testo del 1577 di Filiberto Pingone, vuole che la città sia stata fondata addirittura dagli Egizi. Il nome “Torino” deriverebbe infatti da “Taurina”, in riferimento al sacro bue Api. Ma l’origine etimologica del nome sarebbe da rintracciare anche in “Thwt Rym”, cioè “Lacrima del dio Thot”, inventore della scrittura e maestro dei segreti della natura, che rivelò ai sacerdoti egizi di Heliopolis

1. Casa di Gustavo Rol, Via Silvio Pellico, 31: la casa si trova a circa un chilometro dalla Stazione di Porta Nuova. Il celebre medium abitò qui fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1994.

2. Chiesa della Grande Madre di Dio, nell’omonima piazza al numero 4: la statua raffigurante la “Fede” tiene nella mano sinistra una coppa che, secondo alcuni, potrebbe rappresentare il Graal

3. Mole Antonelliana, attuale sede del Museo del Cinema, Via Montebello, 20: nata per essere un tempio israelita, presenta una base ottagonale. Con i suoi 164 metri circa, è il più alto edificio in muratura del mondo. La statua della Fede, antistante la Chiesa della Grande Madre, poteva avere gli occhi puntati in direzione della Mole; purtroppo, oggi le pupille non sono più visibili. La statua guarderebbe in direzione del luogo dove, secondo la tradizione, potrebbe trovarsi nascosto il Santo Graal.

4. Museo egizio, Via Accademia delle Scienze, 6: è uno dei più importanti musei del mondo di arte egizia.

5. Palazzo Trucchi di Levaldigi, Via 20 Settembre (angolo con Via Alfieri): attualmente è sede della Banca Nazionale del Lavoro: è un luogo associato al demonio. Sul bronzeo battente figurano diavoli e serpenti.

6. Palazzo Madama, Piazza Castello: i sotterranei del palazzo nasconderebbero le leggendarie Grotte alchemiche, dove gli alchimisti della torino secentesca tentavano di trasformare il piombo in oro.

7. Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1: nei sotterranei del palazzo potrebbero celarsi le leggendarie Grotte alchemiche.

8. Duomo di San Giovanni Battista, Via 20 settembre, 87: in una cappella della chiesa si conserva la Sacra Sindone.

9. Chiesa dei Ss. Martiri, Via Garibaldi, 25: qui troviamo una statua molto simile a quella della Fede, antistante la Chiesa della Grande Madre di Dio.

10. Piazza Statuto: qui sorgeva la Villa Domus Morozzo, dove per un breve periodo soggiornò Nostradamus. Sotto l’obelisco eretto in questa piazza si dice che vi sia un ingresso per l’inferno.

 

Torino sotto e sopraCi sarebbero,ben dodici ingressi alle tre grotte più importanti della città, ma di questi la metà sarebbe falsa, per confondere le idee  Risalendo in superficie, invece, alcuni imponenti ed elevati edifici cittadini, come la Mole Antonelliana, la Gran Madre e gli obelischi, avrebbero il compito di diffondere l'energia proveniente da misteriose correnti terrestri, come se fossero delle grandi antenne. Insomma, è come se ogni punto vitale di Torino avesse un ruolo preciso in una complicata e misteriosa strategia esoterica. Sarà per questo, o per carpirne il senso più profondo, che alchimisti come Paracelso e Fulcanelli, i leggendari Cagliostro e Nostradamus, il filosofo Friederich Nietzsche, il medico Cesare Lombroso, l'immortale Conte di Saint Germain e il grande sensitivo Gustavo Rol scelsero di vivere proprio a Torino?

si dice che Torino fu fondata dagli antichi Egizi (non a caso si trova qui il più grande museo di antichità egizie dopo quello di El Cairo), quando Fetonte, figlio di Iside, fece costruire un centro di culto dedicato a Iside e al dio Toro Api nel punto d’incontro tra i fiumi Po e Dora Riparia, che rappresenterebbero il Sole e la Luna. Nel 1818, sui resti di questo antico tempio fu costruita la chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio, cuore della magia bianca, con due maestose statue ai lati della scalinata: a destra la statua che rappresenta la Religione, a sinistra la Fede, che tiene in mano un calice, e si dice indichi con lo sguardo la direzione del luogo in cui è custodito il Santo Graal…

Ma il "cuore bianco" della città si trova tra la piazzetta Reale e i giardini. Qui vicino la cupola del Guarini protegge gelosamente la Santa Sindone, reliquia più preziosa della Cristianità, e qui si troverebbe il punto magico assoluto della città: la cancellata di Palazzo Reale, tra le due statue all'ingresso della piazza che rappresentano due divinità greche a cavallo, eroi della mitologia, fratelli gemelli simbolo di luce e tenebre: Castore e Polluce. Sono i due figli di Zeus, i poli opposti che "fan sì che ci sia la vita perché c'è la morte", visti da alcuni come la divisione tra la Torino sacra e la Torino diabolica.

Dalla magia bianca a quella nera, il cui cuore sarebbe invece piazza Statuto, che sorge sopra un’antica "città dei morti", l’ultima necropoli romana dove un tempo si trovava il luogo delle esecuzioni capitali, la Val Occisorum, con il patibolo che i francesi trasferirono in quello che è tuttora è conosciuto come "Rondò della forca", all’incrocio tra corso Regina Margherita e via Cigna. Si racconta persino che nel piccolo giardino in mezzo a piazza Statuto si troverebbe la Porta dell’Inferno, e c’è chi dice che il Genio alato che sovrasta il monumento ai caduti per il traforo del Frejus, altri non sia che il tentatore di Adamo, l’angelo caduto: Lucifero.

Proprio a due passi da questo "polo del male" visse Nostradamus, medico e astrologo francese, il più famoso profeta della storia che predisse il trasferimento della Sindone a Torino. Come lui, altri personaggi misteriosi hanno scelto di vivere in questa città: dal filosofo nichilista Nietzche agli alchimisti Paracelso e Cagliostro, dai medici John Dee e Cesare Lombroso al sensitivo Gustavo Rol. Una schiera di amanti dell’occulto che arricchisce la "fama esoterica" della città.

A proposito di simboli esoterici, secondo l’architetto austriaco Muller le cinque residenze sabaude, che corrispondono anche ai cinque elementi, collegate fra loro formano una stella a cinque punte: Superga-terra, che ospita le tombe dei Savoia e dove il 14 maggio 1949 precipitò l’aereo in cui perse la vita la squadra di calcio del Torino; Moncalieri-metallo, con il castello sede dei cavalieri Templari, custodi del Graal; e ancora Stupinigi-acqua, Rivoli-aria, Venaria-fuoco. Ma Torino è anche legata al miracolo del Corpus Domini, con l’omonima chiesa dove è conservato il calice che secondo la tradizione un ladro rubò ad Exilles, che uscì dal sacco in cui era nascosto e si librò in aria finché il vescovo non lo supplicò di scendere. E che dire del monte dei Cappuccini, dove una legione di demoni entrò nel corpo di un mortale nel più crudo caso di possessione diabolica dell’ultimo millennio? E della Mole Antonelliana, simbolo di Torino come la Torre Eiffel lo è per Parigi, e che, come le piramidi d’Egitto, si snoda verso l’alto per avvicinarsi al Cielo?

Il laser per un enigma

Talvolta unire tecnologia e fantasia può essere stimolante. Un architetto austriaco, per esempio, notando che cinque edifici sabaudi di Torino (la basilica di Superga, il castello di Rivoli e quello di Moncalieri, le palazzine di Stupinigi e Venaria) una volta collegati sulla carta formano una stella, ha proposto che su ognuno di essi venga acceso un raggio laser. Dall'incrocio dei raggi nel cielo comparirebbe un'enorme stella a cinque punte, un simbolo fortemente esoterico.