TASSE IN ITALIA

21.04.2012 21:40

Le tasse in Italia

Secondo i calcoli di Adiconsum, in Italia si pagano 74 centesimi in più per ogni litro di carburante; in questa quota rientrano 0,0009 euro per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935; 0,007 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; 0,005 euro per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963; 0,005 euro per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966; 0,005 euro per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968; 0,05 euro per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976; 0.03 euro per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980; 0,10 euro per il finanziamento della guerra del Libano del 1983; 0,011 euro per il finanziamento della missione in Bosnia Erzegovina del 1996; 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,0073 euro per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali; 0.040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011

Non essere risparmiate sono anche le invenzioni. Ogni brevetto per invenzione industriale infatti è soggetto a tre tasse diverse: una per la domanda, una per il mantenimento in vigore del brevetto, ed un'altra per la pubblicazione a stampa della descrizione e dei disegni. Neanche Archimede Pitagorico avrebbe vita facile in Italia.
Non hanno il sapore di novità le tasse sulle automobili: in una città come Milano, per chi acquista un'auto di media cilindrata, si pagano circa 297 euro, di cui 196 per l'imposta provinciale. Quello che vale la pena sottolineare è che queste imposte non hanno niente a che vedere con gli appena 26,3 euro totali che fa pesare sulle immatricolazioni il fisco tedesco o i 71 euro del Regno Unito e il 151 dell'Austria. Per non parlare poi delle tasse sulla targa, il cui costo è stabilito dal Dipartimento dei Trasporti Terrestri.

Tutti in Italia ci lamentiamo che i costi di beni e servizi siano tra i più cari d'Europa. Ebbene è del tutto normale che nel Paese dove c'è la più alta tassazione alle imprese ci siano anche i costi più alti.

Se sono un'azienda ed il mio prodotto costa 100, il ricavato della mia vendita verrà decurtato subito di un 50% di tasse ed oneri aggiunti. Se nel tempo questa tassazione diretta ed indiretta giunge al 60% è gioco forza che io debba aumentare il prezzo del mio prodotto a 110 

tasse:

- Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF): Questa tassa è sul reddito e va dal 23% al 43%

- Imposta sul reddito delle società (IRES): Questa tassa ha un aliquota al 33%

- Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP): Questa tassa ha un aliquota dal 4,25% al 8,50%

- Imposta sul Valore Aggiunto (IVA): Questa tassa è un aggiunta del 20% al costo di un bene o di un servizio. Nessuno la considera, perché si ritiene che sia una partita di giro...CON IL CAVOLO!!! Vi sono beni la cui IVA non è detraibile e l'uso promiscuo di un bene o servizio non ti consente di detrarla.

- Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.): Questa la tassa più vergognosa sul patrimonio e sul possesso, varia da comune a comune e da tipologia d'immobile.

- Imposta di Registro: E' un obolo che si dà allo Stato per registrare qualsiasi documento

- Accise: Queste sono tasse nascoste e poco conosciute, sono all'interno dei prezzi della benzina, del gas, delle sigarette, degli alcolici e chissà dentro cos'altro.

- Imposte e addizionali sull'energia elettrica: Chiunque consumi energia elettrica ha due tipi di imposte, quella erariale e l'addizionale regionale. Una media/piccola azienda, che consuma 1 milione di kWh annui, deve tirar fuori di tasse circa 15 mila euro, lo stipendio mensile di quasi 10 addetti!!!!!

- Tasse sui rifiuti: Sono diventate incredibili, ogni anno aumentano in modo vertigionoso

- ALTRE IMPOSTE: Imposta ipotecaria, Imposta catastale, Imposta di bollo, Imposta sulle pubblicità