SONYA CALEFFI KILLER ITALIANA
Sonya Caleffi
(Como, 21 luglio 1970) è una serial killer italiana, a cui sono stati attribuiti tra i 15 e i 18 omicidi, di cui 5 accertati.
A quindici anni incomincia a soffrire di depressione e di anoressia nervosa, ma a scuola rimane una ragazza molto tranquilla, con buon profitto.
Tra il 1990 e il 1993 frequenta corsi di infermiera professionale all'Ospedale Valduce di Como. Nel 1993 si sposa con un falegname di Cernobbio dopo 6 mesi di fidanzamento ma i continui litigi la portano a divorziare dopo appena un anno. Poi conosce un radiologo e va a convivere con lui a Tavernerio, dove finito il lavoro vive in uno stato di reclusione in casa.
Dal 1993 al 2000 lavora all'Ospedale Valduce di Como nei reparti di chirurgia generale, endoscopia e pronto soccorso. Dal 2000 al 2001 lavora al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Como. Nell'ottobre 2001 torna per un mese all'Ospedale Valduce di Como. Dal 2 al 13 novembre lavora alla casa di riposo e clinica Le Betulle di Appiano Gentile (CO). Nel 2002 lavora alla casa di riposo di Albese con Cassano (CO) per due periodi durante l'anno tra cui nel reparto di psichiatria. Il 4 agosto 2002 tenta di suicidarsi con la sua Lancia Ypsilon andando a scontrarsi contro un muro a Salita Capuccini a Como. Poi tenta il suicidio per altre tre volte tra il 2002 e il 2004. Tra il settembre e il novembre 2003 lavora al reparto di medicina generale dell'ospedale Sant'Anna dove si verificano per causa sua 8 decessi di malati terminali uccisi a causa dell'iniezione di aria e quindi di embolia. Da settembre all'8 novembre 2004 lavora all'Ospedale Manzoni di Lecco dove avrebbe provocato la morte di 18 persone. Viene scoperta dalla direttrice medica del presidio che informa la Procura.
L'arresto
Il 15 dicembre 2004 viene arrestata ma confessa solo 6 omicidi, 4 accertati e 2 sospetti La Polizia durante la perquisizione a casa sua trova libri che parlano di bulimia, anoressia nervosa, morte e i suoi romanzi più letti sono Donne Invisibili di Fabiola De Clercq, Sprecata di Marya Hornbacher, La Morte è amica di Marie de Hennezel e soprattutto Veronika decide di morire di Paulo Coelho. L'amministrazione ospedaliera di Lecco intanto apre le indagini. Il 17 dicembre 2004 lascia il carcere Bassone di Como e la procura le accerta solo un caso di morte. Viene trasferita al settimo piano dell'ospedale Sant'Anna di Como nel reparto detenuti il 18 dicembre 2004. L'11 febbraio 2005 viene trasferita all'Opg di Castiglione delle Stiviere (MN), il 10 marzo 2005 ritira la confessione fatta a dicembre e tre mesi dopo afferma di ricordare di non avere ucciso nessuno. Dal 2006 lavora come telefonista al carcere di San Vittore
Il 14 dicembre 2007 viene condannata per 5 omicidi e 2 tentati omicidia scontare 20 anni di reclusione nel carcere di San Vittore suscitando rabbia da parte delle famiglie delle vittime[ Il 3 marzo 2008 la Corte d'assise d'appello di Milano le conferma la condanna di primo grado a 20 anni di reclusione, anche se il procuratore generale aveva chiesto l'ergastolo, ma il rito abbreviato ha ridotto la condanna
Il 10 maggio 2008 compare per la prima volta davanti alle telecamere di Rai 3 sul programma Storie maledette intervistata dalla giornalista Franca Leosini al carcere di San Vittore riflettendo sugli anni bui della sua vita
Origine dei nomi : Sofia, Sonia
Significato: sapienza
Origine: Greca
Onomastico: 30 settembre
Diffuso in tutta Italia e soprattutto in Sicilia, è un nome di matrice cristiana, affermatosi come sinonimo della sapienza divina, che si è espressa in Cristo come incarnazione del Verbo. Si è diffuso per il culto di s. Sofia nobile milanese, martire a Roma con le figlie Fede, Speranza e Carità e di s. Sofio di Costantinopoli, eremita e martire. Fu il nome di due regine di Prussia, di una reggente di Russia, figlia dello zar Alessio e sorella dello zar Pietro il Grande e di una regina di Svezia. Il nome si è affermato in tempi moderni in Italia anche per la popolarità dell'attrice cinematografica Sofia Loren. La variante Sonia (presente anche come Sonya e Sonja) è un nome recente di moda esotica dal russo Sonja, divenuto popolare, soprattutto nel Centro-Nord, per la fama delle protagoniste di opere russe di grande successo tra cui il romanzo Delitto e castigo di Dostoevskij del 1866 e il dramma di Cechov Lo zio Vanja del 1899. Sofia non incarna la serenità. La sua bontà non è quella dei bambini buoni e ubbidienti o quella degli adulti caritatevoli, attenti ai bisogni altrui.E' piuttosto quella di chi fugge dal mondo, asceti, monache di clausura, eremiti, perché nel mondo non trovano la loro dimensione. E' piuttosto quella nervosa e schizofrenica degli artisti, in contatto con altre realtà, insita nell'eccesso e nel turbinio delle passioni e del fervore che crea.
Corrispondenze: Segno dei Gemelli
Numero portafortuna: 2
Colore: blu
Pietra: zaffiro
Metallo: argentO
Santa Sofia (Roma)
Secondo la tradizione Sofia era madre di tre figlie, chiamate Pistis, Elpis, Agape. Traducendo in italiano questi nomi di origine greca, si può dire che la madre si chiamasse Sapienza e le figlie si chiamassero Fede, Speranza e Carità. Questo ha fatto nascere in alcuni studiosi il sospetto che non siano figure storiche, ma allegoriche; tuttavia le testimonianze del culto sono molto antiche.
Sofia subì il martirio a Roma sotto l'imperatore Traiano; anche le figlie ebbero la stessa sorte della madre. Itinerari per pellegrini altomedievali segnalano la tomba di Sofia e delle figlie nella catacomba di San Pancrazio sulla via Aurelia.
Le prime notizie del loro culto risalgono al VI secolo per opera del presbitero Giovanni. In seguito vennero inserite nel Martirologio romano, le figlie nel giorno 1º agosto e la madre nel 30 settembre.
L'iconografia rappresenta le quattro donne vestite a lutto, con la madre che protegge le figlie sotto il proprio mantello. Un particolare valore iconografico hanno gli atteggiamenti caratteristici delle figure. Santa Sofia prevale in aspetto materno; Fede, di solito, ha le mani giunte in preghiera, mentre speranza e Carità tengono tra le braccia sul petto gli attributi del supplizio (la clava e la fornace). Altra particolarità è la corona che cinge il capo della madre e delle figlie. Semplice ma regale quella di santa Sofia e con triplice tiara sul capo delle figlie, anticolo simbolo di virtù verginale e di particolare gloria.
È considerata la protettrice dell'intelletto (probabilmente a motivo del suo nome). Copatrona di Santa Sofia d' Epiro (Cs) dove si festeggia la terza domenica di settembre