Siria, appello a papa Francesco del gesuita Paolo Dall'Oglio: serve iniziativa diplomatica urgente

30.07.2013 15:39

ROMA - Il gesuita romano Paolo Dall'Oglio, che per trent'anni in Siria ha promosso il dialogo interreligioso con il mondo islamico, ha scritto una petizione a papa Francesco affinché promuova «personalmente un'iniziativa diplomatica urgente e inclusiva per la Siria, che assicuri la fine del regime torturatore e massacratore, salvaguardi l'unità nella molteplicità del paese e consenta, per mezzo dell'autodeterminazione democratica assistita internazionalmente, l'uscita dalla guerra tra estremismi armati».

Nella lettera, pubblicata sulla piattaforma Change.org, Dell'Oglio - espulso dalla siria nel 2012 - si rivolge al pontefice definendolo «amante della pace nella giustizia» e poi prosegue: «Chiediamo con fiducia al Papa Francesco d'informarsi personalmente sulla manipolazione sistematica dell'opinione cattolica nel mondo da parte dei complici del regime siriano, specie ecclesiastici, con l'intento di negare in essenza la rivoluzione democratica e giustificare, con la scusa del terrorismo, la repressione che sempre più acquista il carattere di genocidio».

«Ho preso posizione in favore dei democratici siriani schiacciati da una repressione inumana e indiscriminata che speravo proprio di non dover vedere nel ventunesimo secolo - spiega poi il gesuita -. Sono stato espulso nel giugno del 2012, e da allora sono impegnato a tempo pieno per la difesa dei diritti dei siriani e della legittimità della loro rivoluzione».

«Oggi, lo sappiamo, la Siria fa da ring per una lotta geopolitica regionale all'ultimo sangue. In tutto questo le Chiese non hanno saputo reagire in tempo e i cristiani si trovano ora intrappolati nelle zone di guerra e semplicemente tendono a lasciare il paese. Purtroppo - prosegue Dall'Oglio - il regime siriano è stato abilissimo nell'utilizzare un certo numero di ecclesiastici, uomini e donne, per propagandarsi in Occidente come l'unico e ultimo baluardo in difesa dei cristiani perseguitati dal terrorismo islamico. Questa operazione di manipolazione dell'opinione è riuscita a discreditare in gran parte lo sforzo rivoluzionario siriano, sul terreno e all'estero, agli occhi dei cittadini di mezzo mondo, e ha quindi potuto ottenere una paralisi della diplomazia e della politica europee che in definitiva non fa che rafforzare i gruppi più estremisti e indebolire la società civile. La forte e strumentale implicazione delle Chiese nella manipolazione menzognera sistematica di regime non può non esigere una reazione cosciente e responsabile da parte della Chiesa cattolica e dunque del Papa di Roma».