DIMISSIONI DEL PAPA FEBBRAIO 2013
La notizia delle dimissioni anticipate di Papa Benedetto XVI ha subito fatto il giro del mondo, suscitando fra i governi e la stampa reazioni di rispetto - quando non di rammarico - ma anche di comprensibile sorpresa, dato che la decisione non era attesa.
Il governo federale tedesco ha espresso una prima cauta reazione all’annuncio: «E’ una notizia commovente», ha detto il portavoce Steffen Seibert, esprimendo «rispetto» e «gratitudine» nei suoi confronti.
Il Presidente francese Francois Hollande ha definito «assolutamente rispettabile» la decisione del Papa. «Non ho nessun commento particolare su questa decisione assolutamente rispettabile che porterà alla nomina di un nuovo Papa», ha detto Hollande a margine di una sua visita a una banlieue parigina. «La Repubblica saluta il Papa, che ha preso questa decisione», ha aggiunto.
Ancor prima delle prime reazioni, nel giro di pochi istanti l’annuncio delle dimissioni del pontefice Benedetto XVI ha fatto il giro del mondo ed è diventato l’apertura dei siti online di tutti i media: «Il nostro papa si dimette», titola il tabloid tedesco Bild, ricordando le origini tedesche di Ratzinger. «Non ho più le forze per ricoprire questo compito», titola la Welt virgolettando le parole di Benedetto XVI e riportando le parole del cardinale Angelo Sodano: «Come un fulmine a ciel sereno».
La Bbc parla di «dimissioni shock» mentre i siti americani, Cnn, Washington Post, New York Times e Wall Street Journal fanno riferimento all’età avanzata del pontefice. «Il Papa rinuncia» è il titolo di apertura del quotidiano spagnolo El Pais, secondo il quale l’annuncio delle sue dimissioni è una «decisione storica del leader cattolico». «Il papa rinuncia per mancanza di forze», titola El Mundo. «Il papa si dimetterà il 28 febbraio», titola Le Figaro, che segue l’evento minuto per minuto. Liberation apre con «Il papa si dimette»: Benedetto XVI «non ha più le forze» per guidare la Chiesa. Attenzione alle dimissioni del papa anche sui siti di informazione israeliani. «Papa Benedetto XVI si dimetterà il 28 febbraio, prime dimissioni dal 15esimo secolo», è l’apertura di Haaretz. Le dimissioni del papa aprono anche il Yedioth Ahronoth, che sottolinea come Joseph Ratzinger abbia stupito tutto il mondo con il suo annuncio.
Tante anche le reazioni dall’Italia. «Un fulmine a ciel sereno», commenta il cardinal Angelo Sodano.
Padre Lombardi racconta di aver «accolto l’annuncio delle dimissioni del Papa con una grandissima ammirazione, per il grande coraggio, la libertà di spirito e la grande consapevolezza della responsabilità per il suo ministero». «Benedetto XVI ci ha offerto - aggiunge il portavoce della Santa Sede - una grande testimonianza di libertà spirituale, di una grande consapevolezza dei problemi del Governo della Chiesa nel mondo di oggi»
Napolitano: “Rispetto per grande senso di responsabilità”
Un «gesto di grande coraggio e di straordinario senso di responsabilità. Da parte mia c’è grande rispetto per questo gesto di grande generosità». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commenta con i giornalisti la decisione di Benedetto XVI di dimettersi. Il capo dello Stato ha aggiunto di aver potuto costatare nel colloquio di qualche giorno fa con il Papa quanto il Pontefice fosse «provato».
Monti: “Sono scosso”
«Sono molto scosso da questa notizia inattesa». Così il presidente del Consiglio, Mario Monti, commenta l’annuncio di Benedetto XVI di voler lasciare il pontificato. Aveva avuto segnali, c’erano state avvisaglie? «No» aggiunge Monti rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno a Milano. «Ho sentito questa notizia qualche minuto fa», ha aggiunto il presidente Monti, che ha specificato che questa è una novità assoluta e a chi gli chiedeva se questo possa in qualche modo cambiare i rapporti istituzionali con il Vaticano, ha risposto: «non sono in grado di commentare su un tema così importante e profondo, prima ancora di avere conoscenza dei fatti». A chi gli chiedeva se si aspettasse di un annuncio di questa portata, Monti ha risposto: «no».
Bersani: “Notizia di portata storica”
«È una notizia di portata storica». Così Pier Luigi Bersani ha commentato, intervistato a Radio Montecarlo, l’annuncio delle dimissioni di Papa Benedetto XVI. «Non che questo non abbia precedenti, ma bisogna risalire a secoli fa», ha sottolineato il segretario del Pd. «È una notizia di portata storica due volte», ha spiegato, «è rarissima come decisione e, secondo, viene fatta da un Papa che non la prende certo per debolezza. È un grande teologo che ha messo la teologia al servizio della Chiesa». Dunque «è un gesto di impostazione, di novità per il futuro. Stiamo parlando di un Pontefice che ha chiaro come nessun altro il profilo teologico e storico di una scelta di questo genere», ha insistito.
Casini: “Gesto rivoluzionario”
«Un gesto rivoluzionario». Così il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, intervenendo a una videochat su QN commenta la decisione del Papa di lasciare. «Benedetto XVI è un uomo straordinario forse fragile nel fisico, ma che ha dimostrato di avere una spiritualità eccezionale». Secondo Casini, la decisione del Papa «fa sentire ancora più distante il festival delle promesse elettorali».
L'ultimo e unico caso di dimissioni di un Papa risale ad oltre sette secoli fa, quando Celestino V decise di lasciare il pontificato. Comprensibile quindi che la scelta improvvisa di Benedetto XVI lasci più di un dubbio sulle procedure e i tempi per la successione.
"Dal primo di marzo, dopo le dimissioni del 28 febbraio, inizierà l'iter per l'elezione del nuovo Papa. Non sappiamo ora la data del conclave, ma ovviamente non ci saranno i novendiali (i 9 giorni di lutto dopo la morte del Pontefice) così nel giro di un paio di settimane, nel mese di marzo, e dunque per Pasqua avremo il nuovo Papa", ha spiegato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.
"Il Papa - ha precisato - non parteciperà al conclave e non avrà alcun ruolo né nella gestione della Chiesa durante la sede vacante che inizia il 28 febbraio alle ore 20. La Costituzione Apostolica non prevede che ci sia un ruolo per il Papa che si dimette - ha aggiunto - Quando inizia la sede vacante il Papa si trasferisce prima a Castel Gandolfo e successivamente, quando sono finiti i lavori, dove c'era la sede del monastero delle suore di clausura sul colle Vaticano".
Al momento, comunque, il calendario degli impegni di Benedetto XVI resta immutato. Papa ratzinger, quindi, presiederà, dopo l'udienza generale di mercoledì, le funzioni delle ceneri, incontrerà il clero romano e, domenica, si affaccerà dal suo studio per il consueto Angelus con i fedeli.