ARTE SECONDO LA CABALA
l'arte sembrerebbe non avere avuto il ruolo importante e centrale che invece ha svolto in altre tradizioni religiose. Ciò è vero solo ad una osservazione poco profonda. Bisogna comunque premettere che, secondo la divisione dell'umanità in tre rami principali (i tre figli di Noè), la parte estetica non è toccata al popolo ebraico. I tre figli di Noè sono (Genesi 9, 18):
|
Nonostante tali presupposti, sarebbe errato pensare che la tradizione ebraica sia priva di espressioni creative ed artistiche. Fino a partire dal Tabernacolo, costruito da Israele nel deserto, al Tempio di Salomone, alle forme artistiche delle epoche più recenti, l'arte sacra ha un ruolo insostituibile nella vita dell'ebreo. Il Tabernacolo, l'Arca dell'alleanza, la Menorà (Candelabro), i vestiti e gli ornamenti del Grande Sacerdote, erano opere uniche, di un'altissimo livello estetico, ed hanno lasciato una traccia precisa nella storia dell'umanità. Non tutti sanno che uno degli aspetti più caratteristici del Tempio di Gerusalemme, era la musica che veniva suonata ininterrottamente, dai Leviti, su centinaia di strumenti musicali, a fiato, a percussione, a corde. Molti di tali strumenti erano stati inventati apposta dagli stessi Leviti, e non si sono conservati dopo l'esilio.
Entrando nel campo più specifico della Cabalà., si noti il seguente fenomeno:
I termini "Arte", Omanut, e "Fede", Emunà, provengono dalla stessa identica radice: Men Nun, quella presente nel termine Amen, o, più semplicemente, le due lettere che formano la parola Man, "manna", il cibo che i figli d'Israele ricevevano miracolosamente nel deserto.