ARCA ALLEANZA

20.02.2013 15:59

 

L'Arca dell'Alleanza, secondo la Bibbia, era una cassa di legno la cui costruzione fu ordinata da Dio a Mosé, e che costituiva il segno visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.L'Arca è descritta dettagliatamente nel libro dell'Esodo : era una cassa di legno di acacia rivestita d'oro all'interno e all'esterno, di forma parallelepipeda, con un coperchio (propiziatorio) d'oro puro sul quale erano collocate due statue di cherubini anch'esse d'oro, con le ali spiegate (cherubini di tradizione ebraica, diversi da quelli di tradizione cristiana). Le dimensioni erano di due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza e altezza, ovvero circa 110×66×66 cm. Ai lati erano fissate con quattro anelli d'oro due stanghe di legno dorato, per le quali l'arca veniva sollevata quando la si trasportava.

All'interno della cassa erano conservati un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che era fiorita e le Tavole della Legge. Tuttavia, al momento dell'inaugurazione del Tempio di Salomone non conteneva altro che le Tavole della Legge

Il compito di trasportare l'arca era riservato solo ai leviti Quando Davide fece trasportare l'arca aGerusalemme, durante il viaggio un uomo di nome Uzzà vi si appoggiò per sostenerla, ma cadde morto sul posto 

Secondo la tradizione l'arca veniva trasportata coperta da un telo di pelle di tasso coperto da un ulteriore telo di stoffa turchino  e, quando il popolo ebraico si fermava, veniva posta in una tenda specifica, definita "Tenda del Signore" o "Tenda del convegno" senza che venisse mai esposta al pubblico, se non in casi eccezionali.

Inoltre la leggenda vuole che l'arca, in alcune situazioni, si adornasse di un alone di luce e che da essa scaturissero dei lampi di luce divini, delle folgori, capaci di incenerire chiunque ne fosse colpito e nel caso non avesse rispettato il divieto di avvicinarvisi; infine, tramite l'arca, Mosè era in grado addirittura di parlare con Dio che compariva seduto su un trono fra i due cherubini che ornavano il coperchio e che rappresentano l'angelo Metatron e l'angelo Sandalphon.

Durante la peregrinazione degli Israeliti nel deserto, l'arca rimase sempre nel loro accampamento, spostandosi insieme a loro. Dopo l'entrata del popolo ebraico nel paese d'Israele, la Tenda del convegno fu eretta a Silo e vi rimase fino al tempo di Samuele. A quel tempo gli Israeliti decisero di portare l'arca in battaglia contro i Filistei perché assicurasse loro la vittoria, ma vennero sconfitti e l'arca fu catturata dal nemico  Scoppiò però una grave pestilenza tra i Filistei a causa della presenza dell'arca tra loro, per cui dopo sette mesi decisero di restituirla agli ebrei . L'arca fu quindi posta nella città di Kiriat-Ie e vi rimase finché il re Davide la fece trasferire nella città di Davide, ossia la rocca di Gerusalemme Infine trovò la sua collocazione definitiva quando Salomone, figlio e successore di Davide, la fece collocare nel Debir (il Sancta Sanctorum) del Tempio di Gerusalemme da lui fatto costruire (seconda metà del X sec. a.C., 

Da quel momento l'Arca sembra essere custodita nel Tempio di Salomone; ma essendo riposta nel Sancta Sanctorum, inaccessibile ai fedeli e alla maggioranza dei sacerdoti (soltanto un gruppo di Leviti selezionato poteva accedere alla sala dov'era conservata), non ci sono testimonianze oculari. L'unica citazione della sua presenza (o di una sua copia) ci viene da Re Giosia (datata 621 a.C.) che invita i Leviti a ricollocare l'Arca nel Tempio 

Successivamente, con l'arrivo dei Babilonesi e la conquista di Gerusalemme (inizi del VI sec. a.C.), dell'Arca già non vi è più traccia. Nel passo che parla del saccheggio degli arredi sacri del Tempio , vengono elencati in modo minuzioso tutti gli oggetti che furono portati a Babilonia, ma non si fa menzione alcuna dell'Arca dell'Alleanza. Secondo il libro di EsdraCiro, re dei Persiani, restituì gli arredi sacri (538 a.C.), che evidentemente erano stati custoditi a Babilonia durante l'esilio, ma ancora una volta non viene nominata l'Arca 

Antica rappresentazione dell'Arca dell'Alleanza

Nella storia antica i filistei di allora derubarono, prendendola ingiustamente.Esiste una parte nel Talmud, trattato Baba Batra 14a, in cui si discute se all'interno dell'arca vi siano i resti delle prime tavole rotte; si chiede poi anche della bacchetta di Mosè, l'olio dell'unzione e la manna oltre alle seconde tavole dei dieci comandamenti, la cui presenza risulta certa.

Persino il Tabernacolo, il Mishkan, venne devastato.

Secondo le fonti poi l'olio (o una sua parte) venne nascosto per essere restituito (cfr Messia), in passato la manna venne mostrata da un profeta in un vasetto, anche se non si sa se poi sia stata riposta nuovamente all'interno dell'arca, mentre anche sulla bacchetta vi sembra essere segreto; anche il ramo di mandorlo, fiorito e che sui fiori fece frutto per Aronne, venne nascosto da re Giosia.

Il fascino esercitato da un tale manufatto ha, nel tempo, generato una molteplicità di ipotesi sul destino dell'Arca. Di seguito ne sono presentate alcune.

La maggior parte degli storici e degli archeologi laici ipotizzano che il manufatto sia andato perso prima del VI sec. a.C., o per cause accidentali (es. un incendio) o a causa di un saccheggio.

Essendo fatta principalmente di materiali deperibili (legno), l'Arca potrebbe essere andata distrutta in un incendio, e il fatto potrebbe essere stato tenuto comprensibilmente nascosto dalla classe sacerdotale. Nei tempi antichi, era comune il divampare di piccoli e grandi incendi, in città realizzate con abbondante uso di legno, paglia e stoffe, e per la continua presenza di fiamme libere.

Altra possibilità è che il manufatto, realizzato con oro, sia stato rubato, distrutto e disperso dalle truppe che nei secoli hanno più volte saccheggiato il Tempio di Gerusalemme.

Secondo quest'affermazione del Talmud si ritiene che l'Arca sia ancora situata nel luogo originario del Sancta Sanctorum: infatti già re Salomone, poiché profetizzò la futura distruzione del Tempio, fece costruire un luogo sotterraneo in cui nasconderla in seguito nel caso di attacchi nemici; la tradizione ebraica vuole che re Giosia l'abbia poi nascosta 22 anni prima della distruzione del Tempio fatto costruire da re Salomone. Si insegna infatti che anche durante gli anni del secondo Tempio di Gerusalemme essa non fu all'interno del Sancta Sanctorum ma sempre in un luogo sotterraneo del Tempio non mancando comunque la sua funzione di santità.

Si ritiene infatti che la Gloria divina si sia rivelata durante il periodo del primo Tempio ma non durante quello del secondo sebbene fosse comunque presente.

Secondo un'antica tradizione contenuta nel testo sacro etiope Kebra Nagast (il Libro della Gloria dei Re), l'Arca sarebbe invece stata donata dal Re Salomone a Menelik I (seconda metà del X sec. a.C.), il figlio da lui avuto dalla regina di Saba, leggendaria fondatrice della nazione etiope (secondo un'altra versione, Salomone volle donare a Menelik una copia dell'Arca, ma questi la scambiò di nascosto con l'original[modifica]

 
La Cappella di Axum dove sarebbe conservata l'Arca dell'alleanza originale

Vi è ancora oggi una chiesa cristiana di rito copto in Etiopia a Axum nella quale i religiosi etiopici sostengono di conservare l'Arca; tale affermazione non può però essere verificata in quanto, essi dicono, l'Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla. L'unica persona a cui è concesso questo privilegio è il suo custode: egli vive in solitudine nella cappella dove sarebbe riposta l'Arca senza avere contatti col mondo, e alla protezione della reliquia dedica la sua intera vita.

Il 19 giugno 2009 il patriarca della Chiesa ortodossa etiopica Abuna Paulos, in una conferenza stampa tenutasi all'Hotel Aldrovandi a Roma, cui ha partecipato anche il principe Makonnen Haile Selassie, presunto nipote dell'imperatore d'Etiopia Hailé Selassié I, e il duca Amedeo D'Aosta ha dichiarato che "...L'Etiopia è il trono dell'Arca dell'Alleanza. L'Arca dell'Alleanza è stata in Etiopia per tremila anni e adesso è ancora lì e con la volontà di Dio continuerà ad essere lì. È per via del miracolo che è arrivata in Etiopia. L'ho vista con senso di umiltà, non con orgoglio, come quando si va in chiesa. È la prima volta che dico questo in una conferenza stampa. Ripeto l'Arca dell'Alleanza è in Etiopia e nessuno di noi sa per quanto tempo ancora. Solo Dio lo sa. Tutto quello che si trova nell'Arca è descritto perfettamente nella Bibbia. Lo stato di conservazione è buono perché non è fatta da mano d'uomo, ma e' qualcosa che Dio ha benedetto. Ci sono molti scritti e prove evidenti sulla presenza dell'Arca in Etiopia. Non sono qui per dare delle prove che l'Arca sia in Etiopia, ma sono qui per dire quello che ho visto, quello che so e che posso testimoniare. Non ho detto che l'Arca sarà mostrata al mondo. È un mistero, un oggetto di culto.

Il defunto Imperatore d'Etiopia Hailé Selassié I si vantava che tra il Tesoro Imperiale vi era la famosa Arca. Pertanto alcuni spericolati "ricercatori" ipotizzano:

  1. che l'Imperatore abbia messo al sicuro, in qualche banca svizzera, la parte più importante del Tesoro Imperiale;
  2. che il manufatto sia stato sequestrato segretamente dagli Italiani quando occuparono l'Etiopia nel 1936.

Sulle orme delle ipotesi che individuano nel sudafrica la collocazione delle leggendarie miniere d'oro di Re Salomone, il professor Tudor Parfitt, docente presso la School of Oriental and African Studies di Londra, è del parere che l'Arca dell'Alleanza si trovi in Zimbabwe e che sarebbe stata portata lì da Gerusalemme. A supporto di ciò ci sarebbero le proprietà, a detta sua simili a quelle dell'Arca, dell'oggetto sacro della tribù dei lemba, una specie di tamburo di nome ngoma lungundu. Inoltre i lemba avrebbero discendenze dirette israelite

Nel 925 a.C., durante il regno di Roboamo, il faraone Sesac(?-Sisach-Soshenq I-Sheshonq I ?) invase la Palestina, conquistò Gerusalemme e mise al sacco il Tempio, "..portando via ogni cosa.. A quel tempo la capitale del Basso Egitto era Bubasti, vicino a Tanis. Nell'improbabile caso che l'Arca sia ancora integra, potrebbe essere seppellita presso queste città.

Se l'Arca fosse sfuggita agli egiziani, potrebbe non essere sfuggita al saccheggio del Tempio avvenuto tra il 797 e il 767 a.C. ad opera di Gioas, Re di Israele, della Samaria  In tal caso il manufatto potrebbe essere nascosto da qualche parte in Palestina.

Secondo il secondo libro dei Maccabei , il profeta Geremia sottrasse l'Arca alla distruzione portandola via da Gerusalemme e nascondendola sul Monte Nebo (fine VII sec. a.C.). Il libro dei Maccabei riporta però fatti avvenuti più di tre secoli prima, e quindi potrebbe essere influenzato da leggende e/o interpolazioni successive. Questo brano del libro dei Maccabei, e in particolare il riferimento che l'Arca rimarrà segreta finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si sarà mostrato propizio, ha legato l'Arca alla promessa escatologica della salvezza del popolo ebraico.

Se Geremia non avesse messo in salvo l'Arca, questa sarebbe stata alla mercé delle truppe babilonesi (597/588? a.C.) quando, su ordine diNabucodonosor II, conquistarono Gerusalemme e saccheggiarono il Tempio. In questo caso, se ancora integra, potrebbe essere seppellita aBabilonia.

Come già citato però, nell'elenco del materiale saccheggiato l'Arca non è citata, per cui si suppone che all'arrivo dei Babilonesi questa era in realtà già scomparsa.